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La Diversità: una ricchezza inestimabile

La Diversità: una ricchezza inestimabile


La Diversità: una ricchezza inestimabile

“Uh, un alieno in copertina!
Quanto è diverso da noi!”

Il film…

Nel 1982 Steven Spielberg rende famoso proprio questo alieno in copertina, E.T. destinandolo ad essere il protagonista di uno dei film cult degli anni ’80!

È la storia di un’amicizia speciale nata tra l’extraterrestre E.T. ed un bambino, Elliot. E.T. è arrivato sulla Terra insieme ai suoi compagni per prelevare dei campioni di vegetazione da una foresta in California. Nel momento in cui giungono alcuni agenti del governo, gli alieni fuggono lasciando lì involontariamente E.T. Nel frattempo Elliot è a casa con la sua famiglia, esce per ritirare una pizza ed è in quel momento che scopre la presenza di E.T. che spaventato corre via! Beh si, anche gli alieni hanno paura! Elliot racconta tutto ai genitori i quali però non gli credono. Incuriosito dall’incontro speciale avuto, una sera Elliot lascia dei dolcetti nella foresta per attrarre l’alieno. È in quel momento che il protagonista decide di nascondere in casa E.T. e di aiutarlo a tornare nello spazio.

Si crea un legame forte tra i due, una sorta di interconnessione psichica.

E.T. seppur incuriosito dal nostro strano Mondo, esplicita il desiderio di tornare a casa. Elliot lo aiuta a costruire uno strumento con il quale poter comunicare con i suoi compagni. Contemporaneamente l’alieno si ammala e, dopo diverse disavventure avute con degli scienziati e degli agenti governativi, finalmente riesce a salire sull’astronave diretta nello spazio, salutando il suo amico umano che lo ha aiutato.

I temi affrontati…

Perché scegliere di parlarvi di un alieno e di un bambino seppur famosi?

Perché al di là del bel film di cui sono protagonisti, sono portavoce di un tema a me caro: quello dell’incontro con il diverso. Elliot è un bambino umano, E.T. un alieno di un altro Mondo addirittura. Più diversi non potrebbero sembrare ma questo non gli ha impedito di diventare grandi amici. Nella diversità sono riusciti a trovare un punto di incontro dove sperimentare un profondo senso di reciprocità. La paura del diverso nasce infatti dalla non conoscenza l’uno dell’altro, la curiosità che entrambi hanno avuto nell’approfondire il loro incontro è stato determinante.

Il tema centrale del film, a mio avviso, è proprio questo: dalla diversità nasce la vera ricchezza che non è da intendersi soltanto nella sua accezione materiale quanto piuttosto spirituale.

La Diversità

Fin qui avete potuto leggere più volte la parola diversità ma cosa s’intende? Stando al significato da “dizionario”, il Treccani la definisce come “L’esser diverso, non uguale né simile: d. d’aspetto, di colore; d. di opinioni, di gusti; d. biologica…” . Dietro ad una parola apparentemente così semplice si nasconde invece una complessità di analisi di ciò che rappresenta.

Diverso è colui/colei rispetto ad un gruppo di riferimento i cui membri sono uguali/simili per uno o più aspetti. C’è un “in group” ed un “out group” al centro di ogni riflessione sul tema della diversità.

La Social Identity Theory, basata sugli studi realizzati a partire dagli anni ’50 da Tajfel sui gruppi minimali, sottolinea l’importanza del gruppo come luogo di origine dell’identità sociale.
È insita la tendenza a formare dei gruppi, a legarsi a quello di appartenenza (in group) adottando comportamenti di favoritismo verso di esso ed allontanandosi da quelli di cui non si fa parte. L’essere umano, inoltre, porta costantemente avanti un processo: il confronto sociale. Il gruppo a cui si appartiene viene considerato il migliore, gli altri vengono svalutati o comunque sia non considerati sullo stesso livello del proprio.
Questi studi di psicologia sociale sono fondamentali per comprendere il substrato di fenomeni come quelli dei conflitti intergruppo, del razzismo ecc..

La Diversità nel mondo del lavoro: una ricchezza inestimabile

Nel mondo del lavoro possiamo ritrovare alcuni meccanismi sociali come quelli sopra citati, i conflitti intergruppo, il razzismo ecc. che sono legati ai temi della gestione della diversity e dell’inclusion.
Alcune aziende sono riuscite brillantemente a dare vita ad un vero e proprio diversity management e a farne un punto di forza, basando il proprio business su questo.
In occasione del Convegno “Disability e Diversity Management” svolto il 20 febbraio presso l’Università Europea di Roma, a cui il team Place&People Hub ha partecipato, Auticon s.r.l. si è presentata. Auticon è un fornitore di servizi IT che si avvale di consulenti autistici perché “la precisione e il pensiero laterale sono sempre più indispensabili nei reparti IT ed è qui che entrano in gioco gli straordinari talenti dei dipendenti di auticon, tutte persone autistiche che hanno eccezionali capacità cognitive”

Uno spunto di riflessione altrettanto interessante, per quanto concerne il rapporto Diversity e mondo del lavoro, lo offre anche l’analisi circa la funzione svolta dalle associazioni locali.
Le associazioni sono un anello di congiunzione importante tra cittadino ed azienda.
Sono fortemente radicate nel territorio e per questo ne conoscono le specificità.
È il caso di WorkAbile, associazione culturale di promozione sociale con sede nella provincia di Roma. È stata fondata il 24 ottobre 2016 grazie a quattro giovani, di cui un terapista occupazionale e tre educatori professionali. Il progetto di dar vita a WorkAbile è nato proprio dall’ascolto attivo delle esigenze delle famiglie con disabilità al suo interno. Sono emersi diversi punti critici a livello territoriale e la paura delle famiglie circa il futuro incerto dei propri figli.

Per questo gli obiettivi principali che l’associazione intende perseguire sono quello di:

  • Sensibilizzare le persone al tema del lavoro;
  • Aiutare le persone con disagio sociale e/o disabilità ad inserirsi nel mondo del lavoro;
  • Diffondere una cultura di inclusione.

In che modo WorkAbile persegue questi scopi? Essendo attore protagonista del territorio in cui agisce, entrando in contatto con scuole, enti locali, istituzioni, aziende, sensibilizzandoli al tema dell’inclusione e dell’accessibilità.
Nello specifico, per quanto concerne l’ambito lavorativo, è un vero e proprio “ponte” che permette l’incontro tra il cittadino con disabilità e le aziende locali.
Talvolta sono gli stessi cittadini che chiedono di entrare in contatto con le aziende per avere possibilità di inserimento lavorativo talvolta invece sono quest’ultime che si rivolgono a WorkAbile.
Come primo step, per permettere un incontro efficace tra ambo le parti, l’associazione svolge dei colloqui per capire quali siano le esigenze aziendali. Contemporaneamente lo stesso avviene con il cittadino, al quale viene chiesto quali siano le sue aspirazioni, quale è stato il percorso scolastico, quali sono i suoi desideri, le sue capacità e aiutandolo a costruire il curriculum vitae.
La seconda fase è quella del colloquio frontale tra il candidato e l’azienda, durante il quale WorkAbile svolge una funzione di supporto ed affiancamento, in quanto la scelta finale spetta comunque all’azienda richiedente.
Lo scopo di questo processo è quello di accompagnare il cittadino in un percorso di inserimento lavorativo rendendolo man mano sempre più autonomo.
Un altro interessante progetto, che esula dal mondo del lavoro, è quello che riguarda l’accessibilità. Le persone con disabilità motorie, ad esempio coloro che sono costretti a muoversi con la sedia a rotelle, si trovano quotidianamente ad affrontare sfide impossibili per poter fare anche solo una semplice passeggiata nel proprio paese. Per questo WorkAbile ha realizzato il progetto “Walk the Wall”, invitando tutti i cittadini dei comuni limitrofi a contribuire segnalando i luoghi del paese che risultano inaccessibili.

Sia aziende più strutturate sia associazioni più piccole hanno capito dunque che la Diversità è un valore aggiunto, una vera e propria ricchezza. Perché lo è così tanto? Come afferma Consuelo Battistelli, diversity engagement partner per IBM Italia, “le diversità possono fare la differenza in termini di creatività, innovazione, business, quindi diventano una risorsa da valorizzare non solo per adempiere a obblighi normativi ma anche come strumento per aumentare la competitività dell’impresa e le possibilità di successo (…) Ogni singolo individuo può portare un valore unico in azienda e contribuire alle sue performance”.
Dello stesso parere è Doriana De Benedectis di IBM che afferma “tantissimi studi insegnano che gruppi composti da persone di diversa cultura, provenienza, etnia e genere fanno la differenza in termini di creatività, innovazione e creano un vantaggio competitivo in un mondo sempre più globale”.
C’è ancora molto su cui lavorare in quanto le aziende sono formate da persone che hanno una cultura locale molto radicata, per questo bisogna aiutarle a superare pregiudizi e stereotipi soprattutto perché, come afferma Doriana De Benedectis “visto da vicino, nessuno è normale!”.

In conclusione…

Ho iniziato questo articolo raccontandovi la storia di E.T. come emblema della diversità ma non bisogna essere degli alieni per essere considerati Diversi.
La diversità fa paura quando non c’è conoscenza, per questo azioni positive come quelle delle associazioni per esempio vanno premiate ed ampliate, in modo tale che arriveremo al punto che finalmente “la Diversità non farà più paura!” ma verrà considerata per quello che realmente è: una ricchezza!


Michela Cremona

HR Recruiter Specialist

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