Il linguaggio del “galateo” digitale
Nuovi modi di capirsi
La nostra quotidianità è intrisa di continue interazioni, e in quanto esseri sociali, attuiamo comportamenti utili a farci vivere il più possibile in armonia con il mondo circostante.
Sin da piccoli ci è stato insegnato a dire Buongiorno e Arrivederci, a dire grazie quando qualcuno ci fa un favore, a dare del lei alle persone che non conosciamo, e così via. Ogni situazione sociale ha le proprie regole, che nel corso della storia sono mutate a seconda del contesto culturale, e ancora oggi, sono in continua evoluzione.
Anche il mondo del lavoro ha un suo “galateo” e come per qualsiasi altro contesto deve adattarsi e trovare soluzioni sempre più adeguate.
Nuovi linguaggi nell’era digitale
L’avanzare della digitalizzazione ci ha costretti a fare i conti con una realtà che ha imposto la nascita di nuovi schemi di comportamento e interazione con l’altro: siamo stati tutti chiamati ad imparare a interagire in un contesto nuovo, con regole nuove.
Il mondo HR non è esente da tutto questo e sta rispondendo con una digitalizzazione dei processi sempre più importante, che vede interessati anche quelli del recruiting e che sta cambiando le modalità di interazione tra candidati e aziende.
Oggi, forse più che mai, i candidati hanno la possibilità di fare sapere molto di se stessi e di condividere la propria personalità e competenza: colloqui video, video curriculum, possibilità di candidarsi inviando un’idea o un progetto, postare e condividere opinioni ed entrare in contatto con persone mirate.
Tutto bello e innovativo ma come ogni contesto, anche quello digital ha le proprie norme comportamentali, ed è bene che tutti, a prescindere dal ruolo ricoperto, le apprendano, al fine di creare connessioni fruttuose, adatte al contesto di riferimento e nel continuo rispetto dell’altro.
Avere delle piccole accortezze nell’utilizzo dei mezzi digitali, non solo ci favorisce la creazione di connessioni interessanti, ma aiuta il candidato a raggiungere più facilmente i propri obiettivi.
Alcune tips per i candidati
La presenza dei social regala un’opportunità unica ed immediata agli utenti ma è importante capire come muoversi… Per questo basta un semplice click? Forse no, e vediamo perché.
1 – Scegli bene i tuoi collegamenti
LinkedIn è la piattaforma dedicata alla ricerca di lavoro, alle opportunità, alla condivisione di tutto ciò che riguarda cambiamenti ed evoluzioni nei vari settori e professioni. Sebbene sia un social atipico se paragonato ad altri, anche LinkedIn dà l’opportunità di venire a contatto con figure professionali di qualsiasi area ed expertise. A volte, purtroppo, si tende ad abusare della funzione di collegamento, in quanto sarebbe meglio valutare a prescindere quali dovrebbero essere i profili con cui entrare in contatto, in così che la scelta sia funzionale allo scopo con cui si utilizza LinkedIn stesso.
2 – Scrivi un messaggio semplice e conciso
Al candidato e a tutti gli utenti del mondo LinkedIn, suggeriamo di accompagnare la richiesta di collegamento ad un breve messaggio: non c’è bisogno di riportare interamente il proprio cv o contenuti eccessivamente prolissi, ma il più delle volte basta davvero poco, tra cui un ringraziamento e un augurio di buona giornata.
3 – Il profilo può far la differenza
A questa best practice, è buona norma pertanto costruire il proprio profilo in modo “pensato”. È vero, sembra facile, ma in realtà il profilo LinkedIn incide sulla visibilità che esso ha sulla piattaforma e riguardo la considerazione che esso riceve da chi lo visita. Avere un profilo efficace è il primo passo per provare a raggiungere i propri obbiettivi.
4 – Interagisci con consapevolezza
Inoltre, proprio l’interazione sui social determina quali sono i contenuti per ciascun profilo: ogni social infatti possiede un algoritmo che raccoglie le preferenze di ogni utente riguardo interessi, siti visitati, post commentati etc.… Perciò like, reactions e commenti spesso creano la bacheca.
Nel mondo social i commenti e non solo seguono delle regole antiban, ovvero diktat che comprendono il non utilizzo di termini offensivi di qualsiasi genere e di contenuti inadeguati, passibili di segnalazione. A questi casi estremi, è consigliabile all’utente, candidati compresi, sia di cercare di interagire con quanto postato, sia di farlo in modo puntuale e pertinente, magari esprimendo un’opinione oppure favorendo attraverso domande e punti di vista, il proseguimento della discussione.
Un’idea della personalità di un utente si ha anche relativamente a ciò che egli posta e condivide. Essa va commisurata sempre rispetto al social utilizzato…ricordiamoci quindi che Linkedin non è Facebook, né Instagram, e che è bene mantenere un linguaggio adeguato e condividere contenuti adatti.
5 – Non essere troppo insistente
Parliamo dunque di buone maniere che riguardano qualsiasi piattaforma, tra le quali si annovera anche la non insistenza. Purtroppo, molti seguono il detto “chi la dura la vince”, ma la perseveranza non sempre paga. Infatti, un altro consiglio è di non essere eccessivamente insistenti rispetto a messaggi, richieste di amicizia o di collegamento, o l’invio plurimo della stessa candidatura al medesimo annuncio. Il processo di selezione online non segue la regola secondo cui la motivazione è direttamente proporzionale al numero di cv inoltrati. Al contrario è apprezzabile più un cv strutturato in modo comprensibile, a prescindere dal formato e dal portale di appartenenza.
6 – La gentilezza paga sempre
A tutto quello trattato finora, aggiungiamo una componente spesso tralasciata ed oscurata dalla freddezza del messaggio, ovvero la gentilezza. Essa è qualcosa che non deve mancare, mai. Sicuramente è corretto che lasciar trasparire gentilezza attraverso uno schermo non è semplice.
Anche il mondo digitale ha però bisogno di gentilezza e cortesia, elementi che si possono evincere dal comportamento di un utente su una piattaforma: il giusto tempismo, la puntualità e pertinenza, e le corrette modalità d’approccio esaltano la gentilezza, che non si concretizza perciò solamente attraverso parole.
A questa perché non accompagnare la gratitudine: un “grazie” è sempre apprezzato, in qualsiasi genere di ambito e contesto.
Per concludere
La digitalizzazione ha avuto un impatto molto potente nel modo di relazionarci e di comunicare, anche nell’incontro trai i candidati e le aziende, ma a prescindere dal contesto, ci piace pensare che alla base di tutto ci sia la reale volontà di costruire una cultura che vada oltre un’abitudine dettata dalla socialità. Tutti ne abbiamo bisogno, nella quotidianità ma anche nel mondo “parallelo” della digital transformation.
Le buone maniere sono un principio universale, e farle proprie mettendole in pratica fanno davvero la differenza! Pensiamoci!
Luca Giannuzzi
HR Recruiter Specialist
Chiara Di Marco
HR Consultant