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La “moda” della Resilienza

La “moda” della Resilienza


La “moda” della Resilienza

La resilienza è un concetto che è spesso citato in modo improprio.
Ma conosciamo davvero il suo significato?
 

Secondo il dizionario

La resilienza è un concetto particolare, che viene applicato a diversi campi e che dunque va contestualizzato. Secondo il vocabolario, il termine “resilienza” indica “la capacità di un sistema di adattarsi al cambiamento”, e che al tempo stesso può comunque adattare il proprio significato all’ambito in cui essa si manifesta (fonte Wikipedia):

  • in ecologia e biologia, la resilienza è la capacità di una materia vivente di auto ripararsi dopo un danno, o quella di una comunità o di un sistema ecologico di ritornare al suo stato iniziale, dopo essere stata sottoposta a una perturbazione che ha modificato quello stato;
  • in informatica, è la capacità di un sistema di adattarsi alle condizioni d’uso e di resistere all’usura in modo da garantire la disponibilità dei servizi erogati;
  • in ingegneria, la resilienza è la capacità di un materiale di assorbire energia in conseguenza delle deformazioni elastiche e plastiche fino alla sua rottura;
  • in psicologia, è la capacità di far fronte in maniera positiva agli eventi traumatici;
  • nel risk management, la resilienza è la capacità intrinseca di un sistema di modificare il proprio funzionamento prima, durante e in seguito ad un cambiamento o ad una perturbazione, in modo da poter continuare le operazioni necessarie sia in condizioni previste che in condizioni impreviste.

Che volto ha la resilienza?

L’accezione psicologica è quella con cui più comunemente è conosciuto ed utilizzato il termine “Resilienza”.

Spesso però ci si definisce resilienti in quanto si crede di essere in possesso della capacità di reagire in modo positivo a momenti negativi, di sconforto, o derivanti da un fallimento. Al contrario, si commette un errore grave, ovvero confondere la resilienza con la resistenza, per cui s’intende “un’azione volta ad impedire l’efficacia di un’azione contraria”.

La resilienza, infatti, è qualcosa di più profondo, di più articolato e di cui bisogna davvero comprenderne tutte le sfumature. Lo scopo della nostra trattazione è quello di far in modo che di resilienza non si parli “per moda”, e dunque desideriamo dar supporto nel comprendere come essa sia una qualità importante, ma non così comune.

Applicazione nella vita

La resilienza si presenta come una capacità che si può o possedere per indole caratteriale, o provare ad acquisire e sviluppare.

Sicuramente nel primo caso è più semplice riuscire a far fronte ad un momento negativo attraverso la positività, e guardare a persone resilienti per natura può essere un punto di partenza per coloro che tendono ad abbattersi facilmente, ad accumulare i problemi fino ad avere reazioni poco razionali. La resilienza richiama una sorta di idea di equilibrio nell’individuo, una sorta di mix tra tenacia e reattività, ovvero una vera miscela di ingredienti che aiutano a contrastare in modo efficace gli eventi traumatici.

Nel secondo caso è sicuramente più complicato sviluppare la resilienza. Un ipotetico percorso di “acquisizione” parte innanzitutto dalla consapevolezza di cosa sia realmente la resilienza. Senza dubbio la natura caratteriale può rappresentare un ostacolo importante, ma non del tutto insormontabile.

È infatti possibile attivare percorsi di affiancamento, coaching e formazione in modo da lavorare sulla conoscenza della resilienza e l’assimilazione della stessa all’interno di contesti aziendali, attraverso la programmazione di corsi di formazione o l’implementazione di modelli organizzativi con obbiettivi ben definiti e chiari.

Piani che comprendono la valutazione e lo sviluppo delle risorse  possono senza dubbio aiutare soggetti resilienti o a formarne di nuovi.

Chi è resiliente?

Purtroppo, recentemente la globalizzazione ha influito negativamente anche sulla conoscenza e l’utilizzo quotidiano di termini, frasi e citazioni, e la resilienza non fa eccezione.  Ecco il motivo per cui essa è stata spesso confusa e non compresa.

Un supporto per avviare il processo di approccio alla resilienza può essere quella di citare e raccontare casi reali di resilienza.

Nella società attuale sono diverse le “Organizzazioni resilienti”, cioè delle realtà che riescono a vivere a lungo, prosperando e superando le sfide nel tempo.” Esse infatti sono frutto delle capacità di imprenditori che hanno dimostrato intraprendenza, fermezza decisionale ed ottimismo.

Altri esempi sono narrati nell’articoloIl modello imperfetto del super Business Man” nel quale si raccontano le storie di grandi uomini che hanno avviato business conosciuti a livello mondiale e che, attraverso la loro capacità di reagire in modo positivo a momenti e situazione complicati, hanno dato vita a dei veri e propri imperi commerciali. 

Più consapevolezza e meno emulazione

Come per tante situazioni, la moda spesso è frutto di non conoscenza e non consapevolezza, oltre che di meri tentativi di emulazione. E la resilienza è tra i casi più frequenti. Perciò l’obbiettivo da porsi è quello di assimilare fino in fondo cosa significhi la resilienza, affinché essa si trasformi in un valore, un principio e volendo in un modo di essere, sempre nella giusta misura.

L’importante è riuscire a trarre ispirazione dagli esempi, che non vuol dire copiare: senza il bisogno di essere grandi eroi citati nei libri di storia, piuttosto cercate sempre più modelli di resilienza così da assimilarne il profondo significato.


Luca Giannuzzi

HR Recruiter Specialist

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