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Micromanagement: perché (spesso) è una pessima scelta

Micromanagement: perché (spesso) è una pessima scelta



Cos’è il micromanagement

Inizia tutto con un “Ehi, come stai, [cit. tormentone estivo di Alpha] mi fai un report giornaliero delle attività svolte durante la settimana?”… E si finisce con il micromanagement.

Il micromanagement è uno stile di leadership che  coincide con il monitoraggio, da parte del Responsabile, delle attività quotidiane che il dipendente porta avanti, con una vigilanza costante e minuziosa.

Un esempio? Pretendere che il manager venga messo in copia in tutte le e-mail inviate dal dipendente o richiedere un elenco di attività eseguite da ciascun membro del team.

Ovviamente non ci riferiamo a situazioni particolari ed eccezionali: ad esempio, se la tua Azienda sta attraversando una fase di riorganizzazione, adottare il micromanagement può essere utile per ristabilire processi e aiutare le Persone a lavorare in modo più ordinato ed efficace!

L’attuazione del micromanagement è strettamente legata al rapporto di fiducia che si crea (o non si crea) con il dipendente: il Manager sente la necessità di osservare da vicino, quasi controllare, anche le attività quotidiane più banali perchè non riesce (o non vuole) a delegarle completamente.

Conseguenze del micromanagement

Le conseguenze del micromanagement sono spesso tangibili, soprattutto sul lungo termine.

Quelle più note?

  1. Collaboratori Frustrati

    Quando un dipendente si sente osservato troppo da vicino, tende a demotivarsi, poiché vengono stimolati la sua creatività e il suo spirito di autonomia. Ricorda che assumersi responsabilità consente di crescere… E che possono esserci conseguenza estreme, come un tasso di turn over più alto!

  2. Manager Stressati

    La capacità di delega, a volte, non è solo una virtù… Ma una necessità! Accentrare su di sé tante attività oppure investire tanto tempo per un controllo minuzioso di quelle altrui può diventare un’operazione impegnativa.

  3. Impatto negativo sulla produttività

    I dipendenti demotivati raramente portano al raggiungimento di traguardi…
    Inoltre, controllare ossessivamente i propri dipendenti significa costringerli a rigide procedure che potrebbero soffocare la loro creatività: e si sa che, spesso, i risultati si ottengono percorrendo strade non canoniche.

Sto esercitando micromanagement senza saperlo?

Può succedere di adottare questo stile di management senza rendersene conto! Qualche indizio? Richiedere aggiornamenti non necessari ai propri collaboratori oppure accentrare su di sè le attività e le decisioni, dimostrando difficoltà a delegare.

Altri segnali possono essere: rivedere il lavoro altrui senza coinvolgerli nel processo di correzione e feedback, magari concentrandosi su pignolerie, e controllare i canali di comunicazione, ad esempio domandando di essere sempre inserito in Cc negli scambi di e-mail.

Se lo conosci, lo eviti!

Abbiamo chiarito i motivi per cui è opportuno adottare il micromanagement solo in situazioni eccezionali. Per concludere, vi lasciamo qualche consiglio per evitare di entrare nel tunnel del micromanagement!

  • Trasparenza e priorità
    Coinvolgi il tuo team e guidalo alla definizione delle priorità: se coinvolto in questo processo, ogni membro del tuo team avrà delle priorità e delle scadenze ben chiare, inoltre aumenterai il loro engagementi!
  • Impara a conoscere i tuoi dipendenti
    Ogni collaboratore ha degli stili di lavoro unici e personali, per questo è fondamentale che ogni team leader conosca i membri del proprio team, per capire come poter essere di supporto.
  • Delega e controlla
    Impara a delegare per far crescere e  fornire empowerment ai tuoi collaboratori… ma continua a monitorarli! Stabilite insieme degli step di controllo e aggiornamento che lascino ai collaboratori la possibilità di lavorare in autonomia il progetto e diano a te la possibilità di essere aggiornato sullo stato avanzamento lavori.

Marta Massimi

Talent Acquisition Manager

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