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Quando l’ispirazione non c’è

Quando l’ispirazione non c’è


Quando l’ispirazione non c’è

Lasciar andare o sforzarsi a tutti i costi?

Quando si parla di ispirazione, oltre a chiedersi cosa sia, la domanda successiva che molti si pongono è: “l’ispirazione viene da sé o va cercata”? Ed è una domanda che richiede una risposta immediata soprattutto quando abbiamo un compito da svolgere che richiede uno sforzo di creatività, un trovare un’idea.
Questa urgenza, ad esempio, ce l’ho io da quando mi è stato richiesto di scrivere qualcosa che avesse come tema l’ispirazione. Paradossalmente, il tema ispirazione non mi ispirava affatto.

La cosa divertente è che mentre pensavo di non essere ispirata mi è capitata sotto gli occhi una pubblicità la cui voce narrante diceva: “lasciati ispirare dall’Olio Carapelli”…e poco dopo leggevo su Linkedin un post di un ragazzo che lamentava l’eccessivo inneggiare a personaggi quali Elon Musk et alii, posti sul piedistallo dei grandi da cui prendere ispirazione (la critica riguardava il rischio di doversi misurare con modelli eccessivamente “grandi” e il conseguente sentirsi inadeguati).

L’urgenza di trovare un’idea

In un momento, tutto attorno a me parlava di ispirazione. Ed effettivamente è un tema molto ricorrente e per rendersene conto è sufficiente aprire un qualsiasi tipo di social: citazioni di grandi personaggi, racconti di storie di successo e profili di persone che ce l’hanno fatta. Il web è pieno.

Più leggevo sull’ispirazione, più saliva in me la necessità di doverlo essere, in qualche modo, in qualche forma (e in fretta anche); sforzandomi di riempirmi di parole, pensieri e idee sentivo la frustrazione di non riuscire a venirne a capo.

Con la testa piena di tutto questo, ho deciso di andare a fare la spesa.

In quella mezz’ora, ho smesso di sforzarmi di dover trovare per forza un’idea e uscita dal supermercato, mentre ero al semaforo aspettando che diventasse verde, mi è tornato in mente il post di quel ragazzo che lamentava la frustrazione di doversi paragonare a modelli irraggiungibili.

Nell’articolo precedente ho parlato di come essere “imprenditori di se stessi” equivalga a diventare se stessi al 100%.

Il tema dell’ispirazione non si discosta molto da questo concetto, perché l’atteggiamento a cui ci si approccia, se così si può dire, se si basa sul dover essere come i modelli che ci vengono presentati e fare le stesse cose per sentirci realizzati, non funziona.
Questo aspetto emerge nei percorsi di coaching e di orientamento professionale e capita che le persone con cui ci interfacciamo orientino le proprie scelte professionali in base ad un desiderio di emulazione di altri. Questo diventa rischioso e frustrante per la persona quando l’emulazione coincide con l’annientamento delle proprie inclinazioni e caratteristiche professionali. È fondamentale ritrovare la propria dimensione professionale, partendo da ciò che si è, solo allora l’altro diventa una fonte di arricchimento e ispirazione.

Ispirazione vs frustrazione

Ma allora che senso ha la condivisione delle esperienze di questi personaggi? Ha senso nella misura in cui queste esperienze accendono in noi il desiderio di vivere a pieno e far crescere il nostro potenziale nel nostro percorso.
Ha senso, nella misura in cui la condivisione di queste storie genera connessioni e relazioni positive tra le persone, non sentimenti di frustrazione e inadeguatezza.

Ma quindi, cosa fare quando manca l’ispirazione?

4 tips per affrontare momenti di appiattimento

Premettendo che non ci sono formule magiche, a mio avviso, possiamo dire che quando ci sentiamo appiattiti, gli accorgimenti che possiamo tenere in conto sono questi:

  1. Mettiti in ascolto
    Nella nostra quotidianità siamo esposti a tantissimi stimoli e noi stessi spesso ci bombardiamo di pensieri, riflessioni, e parole. Fermarsi un attimo e mettere in pausa la continua telecronaca che abbiamo dentro, e mettendoci in una dimensione di ascolto, può aiutarci ad accorgerci di intuizioni e ispirazioni che diversamente non potrebbero emergere. Questo ascolto non è solo quello delle orecchie, importantissimo, ma è ad un livello più profondo e interiore.
  2. Osserva ciò che ti circonda
    Come abbiamo orecchie e cuore per ascoltare, abbiamo anche occhi per vedere. Osserva e leggi quello che c’è intorno a te, senza doverlo per forza etichettare, siamo esseri relazionali e dagli altri possiamo attingere e arricchirci.
  3. Accogli i momenti in cui non senti nulla e non giudicarti
    La parte difficile è quando non sentiamo nulla. Niente ci colpisce né ci stimola riflessioni. In questi casi mettersi a combattere contro questa sensazione potrebbe essere controproducente, lascia che accada. Lasciala fluire, non durerà per sempre.
  4. Fai spazio
    Se la mensola su cui vuoi mettere un oggetto molto importante per te è piena di altre cose, devi fare spazio affinché possa entrarci. Liberati piano piano di ciò di cui non hai bisogno, per far spazio a ciò che davvero ha un valore.

…e poi magari può aiutare farsi uno shampoo :)))


Chiara Di Marco

HR Consultant

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